Prende il via l’annuale cammino di preparazione al matrimonio per fidanzati

19 Ottobre 2020

Nonostante il momento in cui da più parti si esorta alla lontananza fisica, la comunità cristiana di Castel Goffredo ripropone il suo annuale cammino di preparazione al matrimonio per i fidanzati che stanno progettando la loro unione nel matrimonio cristiano e che avrà inizio giovedì 29 ottobre 2020, con cadenza quindicinale. Un cammino però che vuole essere un percorso di avvicinamento e di contatto soprattutto a livello di condivisione di vissuti, emozioni, riflessioni e progetti tra i futuri sposi. Un percorso che, oltre ad affiancare le scelte dei futuri sposi con un percorso biblico e spirituale, propone alcuni appuntamenti che favoriscano una preparazione al matrimonio anche dal punto di vista umano, promuovendo una valida conoscenza di Sé e dell’Altro.

“Il matrimonio cristiano, riflesso dell’unione tra Cristo e la sua Chiesa, si realizza pienamente nell’unione tra un uomo e una donna, che si donano reciprocamente in un amore esclusivo e nella libera fedeltà, si appartengono fino alla morte e si aprono alla trasmissione della vita, consacrati dal sacramento che conferisce loro la grazia per costituirsi come Chiesa domestica e fermento di vita nuova per la società” (Amoris laetitia, n. 292); se dunque il matrimonio cristiano si configura come un dono di sé, la domanda di partenza dovrà essere: “Come posso fare dono di me se prima non conosco chi sono?” oppure “Cosa posso offrire di me all’altro se non conosco ciò che ho da mettere a disposizione dell’altro?”. Da qui la scelta di partire da una riflessione personale che orienti il cammino di preparazione al matrimonio, infatti se il matrimonio cristiano ha per oggetto la vicendevole donazione e accettazione tra i coniugi, si fa essenziale e doverosa per i fidanzati un’attenta e sapiente valutazione di Sé e dell’Altro, in vista del progetto di vita coniugale da compiere insieme.

I futuri sposi saranno accompagnati nell’approfondimento di quelle caratteristiche e dinamiche psicologiche di fondo che caratterizzano ciascuna persona nella sua unicità e irripetibilità. Accogliere l’altro comporta una lucida consapevolezza della propria personalità, ovvero del proprio modo di pensare, di agire, di sentire e di comportarsi che caratterizza il personale modo di vivere. Avere uno sguardo chiaro anche del proprio modo di essere, di presentarsi, di percepirsi come soggetto unitario, con caratteristiche e qualità stabili, permanenti e diverse da quelle dell’altro, pur nell’interazione costante con gli altri, permette alla persone di comprendere meglio il proprio mondo affettivo e di acquisire maggiore padronanza delle proprie risorse da condividere con il partner. Altrettanto chiaramente si comprenderà, in una prospettiva orientata al matrimonio cristiano, che tale conoscenza porta anche ad una valutazione della propria attitudine o meno all’aprirsi ad una scelta di vita “con l’altro e per l’altro”.