Con la nuova stagione di Radio Alfa Castel Goffredo è connesso e in onda!

19 Settembre 2020

Dopo la consueta pausa estiva, Radio Alfa è pronta per partire con la nuova stagione, al via lunedì 21 settembre. L’intento è sempre quello: offrire una rosa di proposte sfaccettate, per accompagnare nella quotidianità in modo piacevole ma non banale la comunità castellana. In questa particolare occasione, concedetemi una breve divagazione sul concetto di “comunicazione”, utile per mettere a fuoco questa componente fondamentale (imprescindibile!) della nostra vita.

La comunicazione è un’espressione sociale, che significa mettere un valore fuori da sé, al servizio di qualcuno; questa avviene quando “arriva”, quando l’espressione diventa patrimonio comune, per la costruzione di una discussione, di un sapere, di una cultura. La comunicazione è “relazione” e, per citare uno dei cinque assiomi dello psicologo Paul Watzlawick (scuola di Palo Alto – California), “non si può non comunicare”; qualsiasi interazione umana, compreso il silenzio, ne è una manifestazione. Per completare questa breve definizione, possiamo aggiungere che la comunicazione (scusate la ripetizione) ci avvolge, ci attraversa, è al centro di ogni nostra azione o non-azione, è un qualcosa di imprescindibile; lo è comunicare il Vangelo, attraverso tutti gli strumenti possibili ma, al tempo stesso, lo è lanciare una notizia falsa (le tanto citate fake news, che ci ammorbano).

Da qualche anno viviamo una sorta di “bombardamento mediatico”, dove è sempre più difficile distinguere i messaggi veri da quelli falsi, perché tutto si mescola, si confonde e si fonde; in questo caos, la capacità di discernimento dell’utente è messa a dura prova, ma proprio quella capacità è condizione essenziale per non cadere nella rete della menzogna e della manipolazione. Con l’avvento e la progressiva affermazione dei social (di per sé una buona cosa, quando utilizzati con coscienza), anche un piccolo post può balzare agli onori delle cronache, diventando un caso. Intuire la veridicità di un’informazione spesso non è immediato: anche noi giornalisti, se solo per un attimo abbassiamo la guardia rinunciando alla verifica di un’informazione, rischiamo di prendere grandi cantonate.

In questo quadro desolante, la “buona” comunicazione comunitaria gioca un ruolo basilare, ovviamente quando non si sceglie la carta della rinuncia, dello smantellamento e del silenzio. A tale proposito, vi pongo queste domende: perché continuare a investire nella comunicazione? Perché partecipare al dibattito sociale attraverso i propri strumenti? Perché esporsi in prima linea sui temi più spinosi? Mi permetto di offrire una risposta ai suddetti quesiti: perché in questo modo si fa testimonianza. 

Affermava il Beato Giacomo Alberione, antesignano dei mezzi di comunicazione cattolici e fondatore delle Edizioni Paoline: “La stampa, il cinema, la radio, la televisione, costituiscono oggi le più urgenti, le più rapide e le più efficaci opere dell’apostolato cattolico, per dare con i mezzi moderni, più celeri e più efficaci, tutto ciò che è buono, vero, utile”. Parole illuminate, che devono spingerci a restare in campo, evitando di cadere nella tentazione di giocare la carta del “silenzio”, che comunica (comunque!) un senso di amaro abbandono a chi vedeva in quegli strumenti – estinti – dei punti di riferimento.

A questo punto, forse, sarà più semplice mettere a fuoco l’importanza dei nostri piccoli strumenti, sicuramente modesti rispetto alla “grande macchina” della comunicazione, ma fondamentali per la nostra resistenza culturale. Come tutti sappiamo, la parrocchia di Castel Goffredo rappresenta da qualche decennio un caso più unico che raro, grazie alla presenza di una radio, la Vostra, che ne ha scandito il tempo; l’emittente ha superato il traguardo dei 40 anni, come ricorderete festeggiati con la presenza del direttore di Avvenire Marco Tarquinio, il quale ne riconobbe il valore culturale, come espressione comunitaria di “vicinato”.

Mentre scrivo queste righe la nuova programmazione è stata appena ultimata, e vi invito a visionarla nella sezione “palinsesto” del sito www.radioalfanet.it; una proposta sempre condivisa coi nostri sacerdoti che, anzi, ne sono colonne portanti. A tale proposito, vi segnalo un paio di novità: il “buongiorno” in diretta con don Giuseppe, dal lunedì al venerdì dopo la Messa del mattino e la versione dal vivo di Pianeta Giovani a cura di don Matteo, che sarà ancora più coinvolgente e stimolante; due esempi che rappresentano egregiamente il nostro impegno e l’impronta editoriale.

Certo, poi c’è altro: sintonizzandovi su Alfa troverete la freschezza mattutina di Micol Moruzzi (in onda dall’inizio di ottobre), la voce storica di Gloria Bergamini, la profondità del filosofo Luca Cremonesi, la fantasia del mago Alesgar al servizio dei più piccoli, l’intelligente ironia della psicologa Anna Grasso Rossetti e, ancora, la giovanile creatività di Alessia Masso, l’amore per il cinema di Miriam Favro, quello per la musica di Matteo Cerutti e Filippo Bellanza, oltre alla simpatia contagiosa di Arcangelo. Tanti nomi, che corrispondono ad altrettanti amici, ai quali si aggiungono i numerosi ospiti che si avvicendano ai nostri microfoni. Desidero segnalare anche la fascia dedicata ai nostri “speciali”, in onda dalle 13 alle 15, dove sarà possibile riascoltare i consigli comunali, gli eventi del Mast, gli appuntamenti culturali della Casa del Giovane e via discorrendo… Insomma un patrimonio umano che deve renderci fieri.

La drammatica esperienza del lockdown ha dimostrato ancora una volta l’importanza di questo nostro “esserci”; in quelle settimane, il successo della catechesi pomeridiana alla radio di don Giuseppe, seguita anche su Facebook, con numerosi messaggi e mail giunti in redazione, unito ai contatti di questo giornale on line (circa 17.000 pagine visualizzate nei giorni dal 21 marzo al 3 aprile scorsi, come dato emblematico), ci hanno fatto percepire la bontà del cammino intrapreso.

Adesso è ora di andare in onda! Per voi, accanto a voi, allo scopo di scandire le ore della  giornata con tante proposte diverse; un caleidoscopio di musica e parole, tipico di una radio comunitaria come la nostra. Piccola ma sincera. Cercheremo di farvi compagnia e di offrirvi, attraverso i nostri approfondimenti, un punto di vista “fuori dal coro” sui principali dibattiti (mi piace ricordare l’intervista di don Giuseppe Bergamaschi al fondatore del Family Day Massimo Gandolfini). Una sfida che va colta, senza tanti indugi, perché, per dirla con Papa Francesco, non abbiamo mai avuto più informazioni di adesso, ma continuiamo a non sapere che cosa succede“.

Marco Vignoletti*

*direttore di Radio Alfa e del Giornale on line www.farecerchio.it.