Dio è Amore: il commento al Vangelo della domenica a cura di don L. Trivini

9 Maggio 2021

Sembrerebbe l’affermazione più scontata di questo mondo, invece è la scoperta più straordinaria della storia umana. Con le nostre forze possiamo scoprire un dio potente, perché la potenza dà il senso di superiorità, di indipendenza, di forza; un dio padrone che si appropria di tutto ciò che esiste e non teme concorrenti; un dio vincitore. Quante volte gli dei sono stati considerati ed invocati capi e condottieri degli eserciti! Un dio giudice inesorabile, perché abbiamo sempre bisogno di giustizia, che non troviamo nella dimensione umana e quindi la pensiamo e trasferiamo in Dio, pensando che quello che ci manca qui può essere in Lui … Ma un Dio-Amore poteva essere solo Lui a rivelarcelo. E’ la notizia che capovolge il mondo! Non abbiamo davanti un Dio da temere perché potrebbe raggiungerci sempre con la sua potenza; non viviamo nell’ansia di soddisfare le esigenze infinite dell’Eterno, ma siamo coinvolti nel sentimento più intimo e profondo che potevamo immaginare.

Dio che pensa a me; Dio che mi cerca; Dio che si occupa di me. C’è da smarrirsi e perdersi in un dolcissimo infinito. Dio si rivela “amore” perché vuole dialogare con me, dove la parola dialogo equivale a consegnarsi a me: Lui sta all’inizio del mio pensiero; sta all’inizio di ogni mia azione; addirittura all’inizio del mio esistere e del mio essere. Se rovesciamo questi concetti, possiamo dire che io gli interesso come persona e vuole dialogare con me.  E’ meraviglioso questo perché ci dice che l’amore di Dio non è generico o anonimo, è diretto e personale: si dirige alla singola persona perché conquisti e viva integralmente la sua identità. L’amore di Dio però non separa uno dagli altri. Siamo noi che abbiamo bisogno di separare per dimostrare che amiamo, senza pensare che questo è un gesto contrario all’amore. Dio ama arricchendo la persona della sua presenza fatta di accoglienza, di conforto, di certezze, di progetto.

Pertanto l’amore che Dio ci comanda di darci gli uni gli altri prima di essere un ordine che ci chiede sforzo, fatica e abnegazione è il dono di vita che Dio fa a noi; è la rivelazione più straordinaria che ci rivolge, capace di meravigliarci, di sorprenderci e cambiare radicalmente la nostra vita. Possiamo dire che è la pienezza di vita presente in Dio rivelata e comunicata a noi. L’impegno del comandamento arriva proprio a questo punto: noi diamo agli altri ciò che abbiamo ricevuto dal Signore. Amarci in questo senso non è eseguire un comandamento, ma una esigenza della nostra stessa vita. Dio non vuole vincolarci con degli obblighi, ma arricchire la nostra vita fino a farla espandere perché arrivi a tutti. “Questo è il mio comandamento: amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati” (cfr. Gv. 15).