Il filosofo Luca Cremonesi: “A Radio Alfa parliamo del Pop che ci circonda”

11 Ottobre 2021

“Ricordo ancora tutto, come una vecchia storia…” cantavano i Nomadi di Danilo… Già, è proprio così anche per quanto riguarda la mia avventura a Radio Alfa. Ricordo ancora … bene e tutto come è iniziata.

Via Garibaldi, a Castiglione delle Stiviere. Libreria MR Libro. Un simpatico lettore bresciano con ottime doti oratorie mi “aggancia”. Parliamo di libri, sigari e storie. Lui lavora per una radio mi dice. Io gli rispondo con Guccini…. “Mi affascina il mistero delle vite…”. Sono le prime parole di una canzone meravigliosa del Bardo di Pàvana. Un testo che mi ricorda i miei nonni, le persone che mi mancano di più in assoluto. Loro, i miei nonni, mi raccontavano le storie. E molte me le facevano vivere. Da lì parte e ha origine la mia passione per l’ascolto e la lettura delle storie. La musica, soprattutto quella dei cantautori, siano essi italiani, americani, inglesi, francesi o belgi, è per me racconto… Ecco perché ho esultato come per un goal in finale quando l’accademia, nel 2016, attribuì il Nobel per la Letteratura a Bob Dylan.

Bene, quel ragazzo mi chiede, la seconda volta che ci troviamo in libreria, e dopo aver parlato ancora una volta di libri, musica, sigari e storie, se mi andrebbe di fare un’esperienza in radio. In realtà – credo lui non lo sappia ancora – non era la mia prima volta… ma questa è un’altra storia appunto, e ne parleremo in altre sedi. Dicevo, non era la mia prima volta ma ero convinto che l’invito fosse per partecipare a una sua trasmissione in quanto editore e autore. Già, sono Leone ascendente Scorpione… Si sa come siamo fatti. Morale, delusione. “No no, ti andrebbe di condurre una trasmissione tutta tua… parli di libri e di storie”.

Da quel momento sono passati 10 anni. Nel 2022 saranno, infatti, 10 anni che frequento Radio Alfa e che tengo una trasmissione dedicata, in origine, ai libri. “Scaffale Alfa” fu il primo format. Semplice. Uno scaffale immaginario di libri che ho raccontato in solitaria o con accanto autori e autrici, amanti della lettura, bibliotecari e bibliotecarie, lettori e lettrici, amiche e amiche, editori ed editrici, e semplici appassionati e appassionate della carta. Fino al 2019 ho messo, sulla Scaffale Alfa, 323 libri. Non male. A quel punto volevo lasciare. Ed ecco che torna in campo il misterioso personaggio di cui sopra. Ora, però, dobbiamo svelarne l’identità. Si tratta del direttore di Radio Alfa, Marco Vignoletti, al quale va tutta la mia gratitudine non solo per avermi portato in Radio ma per la passione con cui si prende cura di me. Prendersi cura delle persone è cosa rara e preziosa. Pochi, anzi, pochissimi lo fanno e altrettanto pochi, e pochissimi, sanno apprezzare la cosa. “L’essenziale è invisibile agli occhi”, frase abusata de “Il Piccolo Principe”. Tuttavia, declinata da Davide Van de Sfroos, credo sia ancora più bella e ricca di significato: “Ma lo stile non posso insegnarlo a chi non ce l′ha a portata di mano”. Ecco, credo che Antoine de Saint-Exupéry volesse dire proprio quello. Marco, dunque, oltre allo stile (che ha a portata di mano), ha la sensibilità di chi sa prendersi cura delle cose e delle persone. Lo fa con la Radio, lo fa con i suoi collaboratori e le sue collaboratrici; lo fa con i contenuti e con ciò che deve essere raccontato.

Io, insomma, voglio lasciare. Lui rilancia. “Hai piena libertà… mescola le carte… amplia, ma fallo ad alto livello. Non abbassare la soglia”… “Sentinella, sentinella, che vedi?” canta Battiato in “Shakleton”. E ancora penso a Guccini: “Ma io veglio sempre, perciò insistete, voi lo potete, ridomandate, Tornate ancora se lo volete, non vi stancate” canta in Shomèr ma mi-llailah. Il luogo dove parliamo di tutto questo, a suon di citazioni, è a cena, nel bresciano. Siamo io e lui. Buon vino, una pasta ben fatta e storie… Tante. A quel punto cedo… Però cambio nome al programma e allargo i confini: non più solo i libri, ma anche musica, cinema, televisione, serie tv, mostre, teatro, festival e fumetto. Nasce così, durante questa lunga cena estiva, “Scaffale Alfa Pop. L’Immaginario è ciò che ci circonda”. Decido di giocare in casa, ancora una volta.  Su questi temi, infatti, ho scritto un libro “Immagine-Parola”, ho tenuto corsi e conferenze, faccio lezione a scuola. E’ il “mio” tema. Vediamo si spiegarlo un poco…

In sostanza: tutto quello che ci circonda è immagine ed è figlio di un immaginario. Per chi ama le citazioni, è la tesi dello storico dell’arte Alois Riegl in “Industria artistica tardo romana”, capolavoro dell’Estetica degli anni ’70. Declinandolo al ribasso: tutto quello che abbiamo attorno, dalla cultura “alta” a quella POPolare, è parte integrante di una visione della nostra società che la caratterizza.  Tuttavia, ed è questa la tesi forte – a mio modo di vedere – sulla quale in molti (e ben più qualificati di me) stiamo lavorando da anni, l’immaginario e le immagini, una volta prodotte e messe in circolo, non sono neutre e neutrali, ma agiscono di riflesso su di noi. Così facendo ci impongono un modo d’essere che è dettato dall’immagine stessa.

Un esempio: la frutta al supermercato. Tutta lucida e uguale a tal punto che, un frutto colto dall’albero non ci pare sano e/o commestibile. Oppure il cibo, ormai solo oggetto da fotografare e impiattare, perdendo così il suo senso sacrale e di alimento. Altri esempi? Beh, allora cosa serve lavorare in Radio con la mia trasmissione? Volete saperne di più? Beh, non avete che da seguire “Scaffale Alfa Pop” il lunedì alle 17.05 sulle frequenze di Radio Alfa, in streaming, grazie alle app o con il podcast (le registrazioni). Questo è il terzo anno di “lavoro” su questi temi e con questa impostazione. Non preoccupatevi. La trasmissione è accessibile a tutti e tutte. La garanzia è quella parola magica, ormai declassata da molti, ma che Andy Warhol ha reso nobile, per sempre: “POP”, e cioè “popolare”, di tutti appunto.

Come la radio.

Come la nostra Radio.

Come le storie.

Come le nostre storie.

Vi aspetto!

Luca Cremonesi