La rappresentazione sacra “Dio nostra Madre” approda a Castel Goffredo

5 Settembre 2022

Giovedì 8 settembre, nell’ambito della Missione parrocchiale, alle 20:45 presso la Chiesa di Sant’Erasmo a Castel Goffredo porteremo all’attenzione della comunità la rappresentazione sacra dal titolo “Dio nostra Madre – Volti di Misercordia”, prodotta da GardArt. In questo articolo ne spiego, in breve, il senso. In antichità, lo Jobel, la tromba, annunciava l’ inizio di un anno straordinario, che per questo motivo fu chiamato in seguito “Giubileo”. Un anno speciale in cui si lasciavano riposare i campi, si estinguevano i debiti, si faceva un reset in vari ambiti della vita, ci si fermava in poche parole e ci si concedeva del tempo per riposare, per prendere fiato, ma anche per riprendere il filo del proprio personale discorso con Dio, qualora le occupazioni della vita ci avessero distratto o l’ abitudine ci avesse mai assopito il cuore.

Vogliamo approfittare di questo giubileo per prenderci una pausa di riflessione che ci aiuti a recuperare le forze e il dialogo silenzioso con un Dio che per altro non ha mai smesso un attimo di parlarci, di guardarci, di prendersi cura di noi, di amarci. Misericordia è un termine che a volte suona un po’ logorato dal tempo, che ha nella sua radice ebraica due aspetti diversi e complementari: uno più tipicamente maschile, trasportato nel termine “chesed”, che indica l’amore fedele, il patto, la promessa, l’alleanza di Dio con l’uomo e un altro aspetto più propriamente femminile che si annida nella parola dal suono e dal significato meraviglioso “rachamim”, le viscere di una madre, che si muovono a compassione, si commuovono.

Nella tradizione ebraica nelle mani di Dio si trovava il giudizio, nei suoi piedi la sua misericordia; perciò amare significa anche commuoversi, nel senso di muoversi con, per, verso qualcuno, e quell’amore è persino in grado di rimettere in piedi, in movimento e di far passare all’ azione. In questo spettacolo la misericordia è un prisma dalle molteplici sfaccettature in un percorso dal grande-divino al piccolo-umano che è anche tragitto cronologico.

Un primo capitolo si ferma a sorprendersi dell’ ampiezza della misericordia di Dio per l’ uomo, nello splendido libro biblico di Giona. Il secondo capitolo fa raccontare alla donna adultera destinata alla lapidazione il profumo della misericordia di Gesù per l’ essere umano. Nella terza parte un classico della letteratura italiana ci narra una storia simbolo di misericordia tra esseri umani, mentre nel quarto capitolo il diario sorprendente di Etty Hillesum ci regala uno splendido esempio di misericordia dell’ uomo nei confronti di Dio.

Laura Gambarin

Il cast: Gianluigi Latorre – pianoforte, Roberto Rigo – tromba, Laura Gambarin – voce recitante.

Ingresso libero