2 giugno: la consegna a Castel dell’Erasmo d’oro, col nostro Vescovo Marco

26 Maggio 2022

Quando sono arrivato a Castel Goffredo, don Antonio mi ha presentato le feste tradizionali cui i Castellani tengono molto, tra le quali quella del 2 giugno, festa patronale del titolare della parrocchia, Sant’Erasmo, vescovo e martire, e festa della Città, perché cade proprio nel giorno della Festa della Repubblica, la circostanza in cui Castel Goffredo è stata dichiarata Città, oltre venti anni fa. Nell’occasione si consegna una benemerenza ai cittadini meritevoli che si sono distinti per aver sostenuto e promosso la vita della nostra comunità, l’Erasmo d’Oro. È un segno importante dal punto di vista simbolico che intende sottolineare non il valore economico di quanto una persona o un’associazione hanno fatto, ma il significato esistenziale di chi è premiato perché ha contribuito a rendere migliore la nostra città, nelle forme più diverse. Se questo è un “dovere civico” di ogni cittadino, tuttavia metterlo all’attenzione di tutta la comunità esprime il desiderio che l’esempio di alcuni possa spronare la buona volontà di tutti.

A dire il vero fin dalla sua nascita (mi pare nel 2003!) il premio ha conosciuto alterne vicende e in alcune annate non è stato proprio consegnato. Tranne le primissime edizioni cui ho partecipato, nel cammino di questi anni non ho mai visto molta partecipazione a questa festa. Tuttavia essa rimane col suo significato religioso e civile per favorire la crescita di una comunità generosa e solidale. Ho ripetutamente chiesto che venisse costituito un comitato ufficiale con il compito di verificare e assegnare il premio, evitando che fosse una scelta limitata solo al Sindaco e al Prevosto. Finalmente nel 2019 siamo riusciti a costituirlo presso l’Amministrazione Comunale. Ma subito dopo la pandemia ha bloccato di nuovo il percorso dell’assegnazione della benemerenza. Ora, dichiarato chiuso lo stato d’emergenza sanitaria, ritorna il 2 giugno con la consegna dell’Erasmo d’Oro a tutte le Associazioni che durante questi due anni abbondanti di emergenza Covid 19 hanno dato il loro generoso contributo per sostenere la popolazione, specie quella più fragile, nei bisogni fondamentali: portare a casa la spesa, i pacchi alimentari, le medicine, prendersi cura di chi era malato, rispondere alle più diverse chiamate, allestire e sostenere operativamente il polo vaccinale, garantire un minimo di possibilità di vita sociale durante i lunghi mesi di chiusura di ogni attività.

Il “Comitato 2 giugno”, riprendendo il suo servizio, ha pensato bene quest’anno di dedicare il premio a tutti questi volontari, associati o no. Direi che moltissime sono le persone, anche attraverso il semplice vicinato o i legami familiari, che si sono date da fare in questi oltre due anni, a testimonianza della generosità castellana. Essa va sottolineata perché non si perda, specialmente nelle nuove generazioni, questa capacità spontanea ma organizzata di fare del bene. Penso che anche questo sia un segno evidente di una radicata cultura cattolica impregnata di opere sociali di cui Castel Goffredo ha dato prova non solo nel passato ma giustamente anche nell’oggi.

La presenza del nostro Vescovo, Mons. Marco Busca, giovedì prossimo 2 giugno, quando celebrerà la S. Messa al Palazzetto dello Sport (dove c’era il polo vaccinale!) e consegnerà gli Erasmi d’Oro alle associazioni benemerite, esprime proprio il desiderio di andare alle fondamenta della generosità, che è l’Amore di Cristo che ha dato e offre continuamente sé stesso in sacrificio per salvarci tutti. Infatti, solo scambiandoci reciprocamente la gioia della donazione troveremo la strada per riuscire vincitori nella vita. Il servizio offerto da molti in questo tempo di grave sofferenza per tutti lo sta a dimostrare: il nostro paese, nonostante la dura prova, è rimasto unito e sta riprendendo la sua vita ordinaria. Che questo premio aiuti ancora di più a trovare la strada buona per tutti.

Don Giuseppe Bergamaschi