Oratorio di San Michele

REFERENTI:
Cesare Anselmi | Katia Ghirardi | Marilena Piva – Tel.338 7517750 | Anna Gorgaini | Giulia Ballasina | Luigi Cerini E Moglie | Ernesto Beatrisini | Monica Redini

Un po’ di storia..

DEDICAZIONE: Beata Vergine e San Michele Arcangelo
COLLOCAZIONE: tra le contrade Zecchini e Rassica
EPOCA: 1719
AUTORE: mastro Nicola Soldati (Milano)
COMMITTENTE: Don Giovanni Battista Romagnoli e la comunità degli zecchini

 

ESTERNO

  • MATERIA: muratura con molti marmi di recupero, intonaco e marmo di Botticino (portale)
  • DESCRIZIONE: la facciata è di ispirazione classica, con quattro lesene tuscaniche che reggono il timpano, sul quale svetta una croce di ferro battuto. Il portale in marmo è sormontato da una cimasa con Sacro Cuore, opera del rezzatese Carlo Zanni.

INTERNO

  • ALTARE MAGGIORE: complessa struttura barocca in legno intagliato, dipinto e dorato, lavoro di Giovanni Barilli di Castiglione delle Stiviere, 1721
  • ALTARI: Cappella laterale destra, con una pala che raffigura San Michele, opera di Antonio Bighelli 1730. Nella cappella laterale sinistra dedicata alla Madonna della Neve, affresco quattrocentesco proveniente dall’oratorio abbattuto nel 1719.
  • ARREDI: il cuore dell’ancona racchiude, in una nicchia, le statue vestite della Madonna di Caravaggio e Giovanetta de’ Vacchi, di scuola bresciana del XVIII sec; una rara acquasantiera medievale da parete e una pregevole pila dell’acqua santa.
  • TELE: “Educazione della Vergine” e “Annunciazione”. “L’Immacolata” e “Battesimo di Gesù” sono opera settecentesca del bresciano Giuseppe Falli.
  • DESCRIZIONE: l’unica navata è coperta da una volta a botte, il presbiterio è leggermente più stretto e su base quadrata, nelle pareti di destra e di sinistra si aprono due cappelle che ospitano altrettanti altari.
  • NOTIZIE STORICHE: il vecchio oratorio di San Michele, demolito nel 1719, sorgeva a sud-est di Castel Goffredo, sulla riva sinistra del Tartaro. Questo antico oratorio è menzionato nella visita pastorale del Vescovo Domenico Bollani nel 1566. In tale documento si fa riferimento a due chiese di San Michele: questa e un’altra in località Cirusello di cui si è persa la memoria.
Chiesa di S.Michele agli Zecchini
Foto Massimo Telò – CC BY SA-3.0 via Wikimedia Commons