Un esperto americano ha pronosticato una data, il 2043, per la fine dei giornali di carta. Le sue previsioni però sono smentite dai numeri del prestigioso quotidiano New York Times: un milione di copie vendute su carta, tre milioni e trecentomila abbonamenti online. Dunque, i giornali non sono finiti, men che meno il giornalismo. I giornali hanno un futuro se diventeranno strumenti di approfondimento, di inchiesta, di informazione di qualità, purché sappiano interagire con il variegato mondo di Internet.
È questa la tesi che sosterrà don Giovanni Telò, originario di Castel Goffredo, da due anni direttore de “La Cittadella”, da quando il settimanale cattolico mantovano è diventato supplemento del quotidiano “Avvenire” (nella foto don Telò, a destra, accanto al direttore di Avvenire Marco Tarquinio). «In linea con “Avvenire” – dice don Telò – siamo impegnati a proporre un’informazione di qualità e di approfondimento, senza dimenticare di essere fedeli a una lettura cristiana degli avvenimenti e della storia».
Don Telò parlerà a Castel Goffredo lunedì 4 marzo, nella Sala Camino del museo MAST, alle ore 20.45. «Desidero che l’incontro sia anche un momento di confronto – aggiunge –, perché il settimanale si costruisce con la collaborazione dei lettori. Penso alla “Cittadella” come al giornale “di casa”, di famiglia: uno strumento di dialogo e di comunità».