I ragazzi di seconda superiore di Castel Goffredo hanno terminato il loro campo estivo, tenuto dal 7 al 12 agosto. Sotto il sole di Riccione, nell’oratorio della parrocchia Stella Maris, hanno vissuto un’esperienza di campo diversa dal solito, tra mare, partite a beach volley e grida dei bambini del grest. Ma il vero cuore della settimana, sono state le attività preparate e tenute dall’associazione Papa Giovanni XXIII, un’associazione cattolica che rivolge il suo aiuto a varie categorie di persone in difficoltà.
Attraverso racconti e testimonianze di giovani e veterani della Papa Giovanni, abbiamo potuto conoscere storie di persone affette da disabilità, con dipendenze da sostanze stupefacenti o da gioco d’azzardo, e senzatetto; i ragazzi hanno avuto modo di lavorare non solo sull’ascolto, ma sulla comprensione, sull’immedesimazione: “Io cosa avrei fatto al posto suo?”. Con noi educatori, hanno poi riflettuto sul tema del pregiudizio, spesso presente quando si entra in contatto con realtà differenti dalla nostra: “Come mi sento quando qualcuno mi giudica senza conoscermi?”.
Sulla base delle esperienze vissute al campo di Riccione, speriamo che i nostri giovani possano imparare la solidarietà e l’altruismo, la capacità di andare oltre l’apparenza, e cercare il lato umano nelle persone in difficoltà. La frase “So close, yet so far” (così vicini ma così lontani), titolo del nostro campo, ci insegna quanto queste persone in difficoltà, che ci sembrano così lontane dalla nostra quotidianità, ci siano in realtà così vicine, e come noi possiamo essere vicini a loro.
Sara Ghio
