Il programma Alfabel di Radio Alfa: 18 anni di pura passione e tanti amici

4 Febbraio 2020

Dietro al programma Alfabel ci sono quasi 18 anni di esperienza. Proprio così: il programma del mattino di Radio Alfa è una maratona di due ore in diretta, ed è frutto di un lungo evolversi che nel tempo ha visto protagonista l’intera radio. Da anni abbiamo preso un indirizzo locale, tanto che il jingle stesso della emittente recita “Castel Goffredo in onda”.

Il mattino in diretta, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00, si apre con la rassegna stampa locale; leggiamo i principali quotidiani della provincia di Mantova (la Voce e la Gazzetta), con uno sguardo anche al territorio bresciano col Giornale di Brescia. Sì, perché la gente ama essere informata, e perché la radio risulta più credibile della televisione (lo dicono autorevoli sondaggi).

L’informazione rappresenta gran parte del contenitore del mattino, con un occhio di riguardo per le Terre dell’Alto Mantovano; 13 comuni, Castel Goffredo compreso, pieni di storia, tradizioni, eccellenze e fermento. Le interviste sono il nostro pane quotidiano: la brillante direttrice del Mast Barbara D’Attoma ogni settimana ci racconta corsi, eventi e iniziative che riguardano il museo della nostra città; don Giovanni Telò, ogni venerdì, direttamente dalla redazione de La Cittadella di Mantova, ci regala in anteprima le notizie principali in edicola la domenica, nell’allegato di Avvenire. Appuntamenti fissi che si alternano, o si aggiungono, a interviste a volte “last minute” a esponenti delle nostre pimpanti associazioni di volontariato.

Anche con l’Amministrazione comunale prosegue un dialogo iniziato parecchi anni orsono, che vede il sindaco, ma anche gli assessori e i capi dell’opposizione, venire in radio per raccontare ai cittadini cosa succede. Abbiamo iniziato anche vivaci collaborazioni con i comuni di Montichiari, Asola, Calvisano e Castiglione delle Stiviere, che ci segnalano eventi, incontri e appuntamenti degni di attenzione. Nonostante l’avvento di Facebook e di mille altri modi di comunicare, la radio mantiene intatto il suo fascino; ci sono ascoltatori che chiamano, che raccontano la loro vita, che esprimono pareri sugli argomenti del giorno e richiedono o dedicano canzoni.

Insomma, due ore che letteralmente volano, tra notizie serie, discussioni sul meteo, la ricetta del giorno e gli argomenti di impatto sociale, trattati dagli esponenti delle numerose associazioni di volontariato. Perché, se all’inizio tutti sono un po’ intimiditi dal microfono e dalla paura di sbagliare, una volta sciolto il ghiaccio tornano volentieri e iniziano a fare parte della nostra famiglia.

La porta della radio è sempre aperta; a chi consegna un volantino per divulgare una nuova iniziativa, a chi ha trovato un cane o smarrito un mazzo di chiavi, ma anche a chi vuole ascoltare una canzone. Potrei raccontare un milione di aneddoti divertenti che ho vissuto in questo susseguirsi di giorni “on air”, ma preferisco ringraziare chi, ogni giorno, mi ascolta regalandomi un pezzetto del suo tempo.

Stiamo anche pensando di inserire nuovi appuntamenti di breve durata: cinque minuti alla settimana dedicati a parole desuete, per ricordarle, riscoprirle e magari imparare a conoscerle. Cinque minuti dedicati a usanze locali come il Sant’Antonio “chisùler”, ma anche a modi di dire legati alla tradizione castellana e non. In altre parole scoppiamo di curiosità, con tanta voglia di imparare da chi vorrà dividere con noi un po’ di sana  saggezza popolare.

Sempre pronti a nuovi suggerimenti o scambi di idee, vi ricordo che potete comunicare con me chiamando lo 0376770840, inviando una mail a diretta@radioalfanet.it o via WhatsApp al 3334441190. Potete anche entrare nella nostra pagina Facebook, mettendo un bel “Mi piace”. Ascoltateci in Fm, sugli 88.800, oppure in streaming sul sito www.radioalfanet.it cliccando “On air”. Sul sito trovate anche i podcast di tutte le interviste che vi siete persi. Perché la radio è musica, è compagnia e un sacco di altre cose, che ho imparato con voi, in questi 17 anni.

Perché crescere insieme si può.