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POBIC: 30 anni di storia… nel futuro, per l’associazione umanitaria bozzolese

7 Agosto 2023

I numeri di POBIC – associazione con sede a Bozzolo (MN) – sono importanti. 12, come le nazioni in cui Pobic ha aiutato; 56, come il numero dei bambini operati al cuore che grazie a POBIC hanno avuto una seconda occasione; oltre 300, come il numero di bambini visitati dall’associazione nel corso degli anni. I numeri però non dicono tutto. “Emergency transport” e “open Heart”, sono i due progetti straordinari sinonimo di POBIC che vi racconteremo. Prima però, un accenno alla storia di questo progetto associazionistico diventata realtà internazionale.

Una storia incredibile che parte da lontano. Nel 1992 per la precisione, quando un gruppo di bresciani crea un’associazione a favore degli invalidi civili. Quattro anni dopo però, gli obiettivi cambiano drasticamente. Paolo Federico Novellini diventa presidente – succedendo a Giuseppe Lucchesi – e nasce sempre più la consapevolezza che l’associazione possa e voglia fare molto di più, perché in tutto il mondo c’è necessità di un aiuto concreto. Il 1999 rappresenta il crocevia. È l’anno della prima missione internazionale, destinazione Kosovo, con la consegna di vestiti e prodotti alimentari, ed è solo l’inizio: Ucraina, Marocco e Costa d’Avorio ospitano i primi viaggi esplorativi. Fino al 2006 con gli studi di fattibilità delle missioni in Africa, nello specifico in Marocco e in Costa d’Avorio.

Ed ecco il primo accenno al Progetto Emergency Transport. Il soccorso emergenziale è l’obiettivo. Fornire mezzi di trasporto e competenze di primo soccorso dove ce n’è più bisogno. Siamo nel 2007 e la Costa d’avorio è il primo obiettivo. Il 28 luglio 2008, a Mantova, viene siglato un gemellaggio tra la Pobic, il Poma, l’Areu e l’Ospedale di Bongouanou, città capoluogo dell’omonima provincia. Esattamente un anno dopo, entra nel vivo il progetto Emergency Transport, con il primo corso tenuto all’ospedale di Bongouanou che, interrotto da una terribile guerra civile, verrà ultimato nell’agosto 2012 con la consegna delle ambulanze. 2013: nasce il progetto Open Heart: operare gratuitamente al cuore bambini affetti da gravi patologie. Si parte dalla Nigeria, Yenagoa nello stato della Bayelsa.

Viene sottoscritto un importante accordo di gemellaggio con l’ospedale Gaslini di Genova, e in Italia iniziano ad arrivare bambini affetti da gravi patologie cardiache. Decine di bambini negli anni. Dall’Africa, dal Kurdistan, dalla Moldavia. Tutti trasferiti al Gaslini, curati e riportati nei loro paesi, gratuitamente. Nel corso degli anni il progetto si espande e l’associazione arriva ad operare direttamente in loco, collaborando sempre più a stretto contatto con le autorità locali e tessendo reti con ospedali del territorio. L’obiettivo diventa non solo quello di aiutare e curare, ma anche quello di istruire, in modo tale che le popolazioni locali riescano, da sole, ad utilizzare i mezzi necessari per essere autonomi.

In mezzo a tutto questo, diverse case d’accoglienza aperte nei luoghi più disparati. Marocco, Ucraina, Nigeria. Una storia incredibile, fatta di costanza, di impegno, di aiuti concreti da parte di amici dell’associazione. E soprattutto un progetto in continua evoluzione, che non ha smesso di creare e di espandere il proprio sostengo. Come quello che sta accadendo ora a Nemirov, città fortemente legata a POBIC, alla quale l’associazione ha da poco donato un’ambulanza. Per restare aggiornati sul lavoro costante dell’associazione è possibile reperire ogni novità su tutti i loro canali social e sul sito www.pobic.org

Dino Nolli