Antonio Vassallo Cinematografi

Un “mantovano” a Brescia: Antonio Vassallo, il pioniere dei cinematografi

30 Agosto 2023

Quella che raccontiamo su Fare Cerchio è una storia poco nota, riportata in qualche articolo di giornale e in studi specialistici sulla storia del cinema. Pensando a quei luoghi pieni di magia che erano i cinema, la memoria corre alle rumorose proiezioni nelle sale parrocchiali, al profumo di patatine e dolcetti, all’avvento delle multisala, alle arene estive vissute sempre con il timore che possa piovere. Oggi le sale cinematografiche sono luoghi rari, testimoni di un passato glorioso. Brescia e Mantova hanno un padre comune: l’uomo che per la prima volta decise di creare una sala stabile in concorrenza ai baracconi degli ambulanti nelle fiere.

Nella storia bresciana si parla di un “mantovano” che aprì il primo cinematografo, nella storia mantovana l’uomo era “bresciano”, in entrambi i casi il nome era lo stesso: Antonio Vassallo. Per sciogliere il mistero sulle origini di questo pioniere del cinematografo riportiamo quanto emerso dagli studi fatti da Sara Dalena e da me per Brescia e da Salvatore Gelsi per Mantova. Quindi, chi era e cosa ha fatto questo mantovano a Brescia (o bresciano a Mantova)? Sulla biografia di Antonio Vassallo le fonti sono molto avare di informazioni. Non era un fieraiolo, un ambulante del cinema, non se ne trova testimonianza nei documenti sui cineoperatori foranei, era piuttosto uno dei primi esercenti cinematografici che noleggiava sale teatrali prestigiose per effettuare proiezioni. Possiamo ipotizzare che all’inizio della sua carriera fosse uno degli operatori, rimasti poi anonimi, al soldo della società Lumière di Lione, inventori del Cinema.

A Mantova il 7 giugno 1907, con grande pubblicità, venne inaugurato il primo cinematografo permanente, il Roi Soleil in Corso Umberto I al n. 1, aperto dal signor Vassallo detto “bresciano”, per l’occasione dichiararono che “ivi era riunita la più eletta società di Mantova”. Una sala elegante, forse decorata in stile liberty, battezzata con un ricco rinfresco e una importante programmazione. Il mese successivo a Brescia, il 27 luglio, fu aperto il Cinema Roi Soleil in Corso Palestro 44, con lo stesso nome e un secondo grande rinfresco. La sala cinematografica bresciana rimase aperta fino agli anni Cinquanta con il nome di Cinema Sole. Il successo del Roi Soleil fu tale che immediatamente aprirono altre sale sia a Mantova sia a Brescia, molti ambulanti investirono i loro capitali per diventare operatori stabili. In breve il mondo dei cinema da baraccone venne sostituito da quello delle sale cinematografiche.

Facciamo qualche passo indietro. Vassallo a Brescia era già noto poichè autore della prima pellicola girata in città intitolata “Brescia alle due del pomeriggio sul Corso del Teatro” ripresa dal vero e proiettata al Teatro Guillaume (oggi Sociale) il 31 agosto 1899, purtroppo perduta. In tempi precoci Vassallo pensò di abbinare alle proiezioni del catalogo Lumière anche una pellicola da girare in loco per mostrare agli spettatori la propria città al cinema. Dopo questo primo evento storico perdiamo le tracce di Vassallo fino all’11 agosto del 1906, quando, presso la Crociera di San Luca, salone polifunzionale nel centro di Brescia, arriva il “complesso viaggiante con cinematografo Le Roi Soleil”. I quotidiani locali che pubblicizzano “le straordinarie rappresentazioni” del Le Roi Soleil non menzionano Vassallo, ma, poiché l’anno successivo aprì due sale stabili con il medesimo nome, è del tutto probabile che ci fosse lui dietro alla Società Le Roi Solei. A Brescia il 18 e 19 agosto 1906 proiettò scene della Guerra Russo-Giapponese, che riscossero molto successo, scene di Viaggio nell’isola di Ceylon e la Lavorazione dell’acciaio, riprese fatte dal vero presso le grandi Usines di Creusot in Francia; ogni sera il programma variava, con proiezioni serie e comiche. Gli incassi della serata del 21 agosto vennero donati all’Ospedale dei Bambini Umberto I, ma i giornalisti ci riportano la notizia che il pubblico fu molto scelto ma poco numeroso. Il 22 agosto la Società Le Roi Soleil lascia Brescia. Dal 3 al 9 settembre del 1906 si spostò a Parma al Teatro Reinach (dove tornò il 5 dicembre 1908) e il 26 settembre fu presente a Livorno. Con gli incassi di questo tuour nei teatri potè probabilmente fare l’investimento per aprire i primi cinema stabili delle nostre due città.

Quindi, Antonio Vassallo era nativo di Brescia o di Mantova? Nessuna delle due! Nacque a Genova nel 1872, in una famiglia benestante, il padre Carlo era ingegnere a Genova, la madre Fanny Poggi era erede di una ricca famiglia. A 27 anni Antonio si avvicina alla nuova invenzione del cinematografo, organizzando a Brescia la già citata proiezione del primo filmato girato in città. Dopo un primo matrimonio rimase vedovo, nel 1907 aprì le due sale Roi Soleil di Mantova e Brescia. Nel 1909, dal 12 agosto a fine settembre, sono documentate proiezioni nel salone del Piccolo Miglio del Castello di Brescia organizzate dalla sala Roi Soleil, con serate di gala, durante l’importante Esposizione Internazionale Applicazioni dell’Elettricità. Si risposò nel maggio 1910 a 37 anni, con Carolina Bianchi, ventiseienne di Goito, figlia di Luigi e Cleopatra Villani, la coppia risultò vivere tra Brescia e Mantova e lui è registrato all’anagrafe come industriale.

Il Roi Soleil mantovano nell’estate del 1910 fu chiuso per restauri e riaprì con il nuovo nome di Central (o Centrale), con una nuova gestione. Quello di Brescia subì un grave incendio nel 1912 che distrusse completamente la cabina di proiezione con i macchinari e le pellicole, rovinò almeno un centinaio di poltroncine, il lucernario esplose, gli arredi andarono a fuoco, lo stabile intero risultò danneggiato, ma il pubblico ne uscì incolume. Il cinema a Brescia venne ricostruito e la nuova programmazione del Roi Soleil risultava di buon livello, ma includeva anche seconde visioni, fino al 1916, l’anno della morte di Vassallo, quando la sala venne ceduta e visse anni di declino per rinascere negli anni Venti con nuovi intraprendenti proprietari. Vassallo morì nel 1916, da solo, a Bologna in un antico palazzo di via Begatto 9 e fu definito sui documenti come “benestante”.

Simone Agnetti – Critico cinematografico