Castel Goffredo: Maria Bambina ci accompagna nella Missione parrocchiale

1 Luglio 2022

Con oggi, primo luglio, viene esposta alla venerazione dei fedeli l’immagine di Maria Bambina nella nostra chiesa di Sant’Erasmo. Sotto questo segno così piccolo, di una Bambina (!), intendiamo prepararci alla imminente Missione Parrocchiale. Perché?

“Se non ritornerete come bambini non entrerete nel Regno dei cieli” ci ha detto Gesù. Vuol dire che non dobbiamo ritornare alla misura dell’essere bambini, ma al cuore di bambini: semplici, sinceri, meravigliati, umili. E’ la condizione per entrare a gustare le bellezze della Vita portata da Gesù, per sentire la gioia della sua Presenza, per assaporare la sicurezza di essere figli di un Padre che per noi ha creato tutto e ci ha dato tutto, perfino il suo Figlio Gesù. La riscoperta di Maria Bambina, nella festa della sua nascita che ricorre l’8 settembre, aprirà la nostra Missione con una mostra delle statuine della medesima che venivano regalate alle spose il giorno delle nozze come auspicio di fecondità e di protezione nel parto (che una volta avveniva per lo più in casa), e con una veglia particolare presieduta dal nostro Vescovo, durante la quale saremo coinvolti con una rappresentazione teatrale dal titolo “Dio nostra madre”. Cosa c’è di più bello, evangelicamente parlando, che cominciare con una cosa piccola, ma grande, come Maria Bambina, e riandare alle sorgenti della vita, alla nostra nascita, per indagare il segreto del vivere umano? Il nascere è l’evento davanti al quale l’uomo e la donna si fermano ancora un po’ stupiti in contemplazione e forse si chiedono: ma da dove arriva questa meraviglia?

La statua di Maria Bambina ha poi una lunga tradizione anche di meraviglie compiute per persone che avevano bisogno di guarigioni, di conforto, di pace, di speranza nella vita, di figli e salute, di consolazione… chi la visiterà troverà di che alimentarsi nella fede e nella speranza. Ecco, il primo sasso è gettato: semplice, diretto, promettente, umile, come Gesù a Betlemme. Nessuno pensava che quel bambino potesse salvare il mondo, ma è stato così. Anche questo segno tanto piccolo è dato nel nulla dell’attenzione mediatica, ma sarà resistente e promettente di una nuova seminagione del Verbo che salva l’umanità.

Don Giuseppe Bergamaschi – parroco di Castel Goffredo