Don Giuseppe Bergamaschi: “Ecco tutto ciò che cambia col nuovo Messale”

24 Novembre 2020

Con domenica prossima, 29 novembre 2020, 1^ Domenica di Avvento, anno B, inizio del Nuovo Anno Liturgico, cominceremo a celebrare la S. Messa con il Nuovo Messale pubblicato definitivamente in italiano dai nostri Vescovi, in base alla terza edizione tipica latina del Messale Romano del 20 aprile del 2000, anno del Grande Giubileo. Praticamente questo lavoro per la pubblicazione in italiano è durato 20 anni!

E i cambiamenti sono minimi, per quanto concerne le parti da pregare insieme in assemblea: l’aggiunta “sorelle” nel Confesso a Dio Onnipotente, il cambio della espressione del Gloria da “gli uomini di buona volontà” a quella de “ gli uomini amati dal Signore” e quella ben più famosa del Padre nostro da “e non ci indurre in tentazione” a “ non abbandonarci alla tentazione” con l’aggiunta di un “anche”.

Qualcuno potrebbe chiedersi se fosse valsa la pena dedicare così tanti anni, sforzi e risorse per così pochi cambiamenti. Ma quando si tratta del Messale per la S. Messa occorre essere molto attenti a non toccare quanto ci è stato trasmesso dalla Tradizione con la T maiuscola, che è il patrimonio di fede e di preghiera di generazioni di credenti in Cristo, e nello stesso tempo occorre essere attenti alle esigenze del popolo di Dio che vive nella storia e che inevitabilmente si muove e pensa secondo le categorie del tempo presente. Per questo si è reso necessario adeguare la traduzione sia del Gloria che del Padre nostro affinché fosse più chiaro il significato che i testi antichi volevano trasmettere e in più si sono aggiunte alcune piccole espressioni per accogliere la sensibilità moderna circa l’attenzione alla donna e la fedeltà ai testi. Tutto ciò è espressione di una attenzione veramente amorosa al Sacramento per eccellenza, culmine e fonte di tutta la vita cristiana, quello dell’Eucarestia.

Da precisare inoltre che nel Nuovo Messale sono poi state inserite numerose altre preghiere, prefazi eucaristici, antifone, indicazioni di canti e musiche presi dalla ricca Tradizione cattolica e adeguati alle mutate condizioni di vita dell’uomo contemporaneo perché fosse reso più evidente come il Mistero della Pasqua di Gesù si incarni nelle varie circostanze di vita degli uomini.

Mi pare che in piena emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, nel momento in cui il nostro popolo sta soffrendo per questa pandemia che ha bloccato e cambiato radicalmente il nostro stile, senza prospettive certe per il futuro, specialmente dal punto di vista sanitario ed economico, mettere in mano a tutti i fedeli e i sacerdoti un Nuovo Messale sia un segno sicuro di SPERANZA, quella che viene certamente dal Nostro Signore Gesù Cristo, il Vivente Risorto che ci spinge continuamente a guardare in avanti e a non lasciarci schiacciare sul presente, perché è molto di più quello che ci attende di quanto sta alle nostre spalle: la vita nuova ed eterna, di cui siamo chiamati a realizzare sprazzi di luce nel nostro pellegrinaggio terreno. Trovate allora qui sotto in sintesi quanto di nuovo pregheremo e celebreremo insieme da domenica prossima.

ATTO PENITENZIALE

Quando si recita il “Confesso” si dirà:

Confesso a Dio Onnipotente e a voi fratelli e sorelle (…)

e supplico la Beata sempre Vergine Maria,

gli angeli, i santi e voi fratelli e sorelle

KYRIE, ELEISON

Si darà priorità alla formula greca Kyrie/Christie, eléison, per far riscoprire nell’assemblea una delle espressioni più ricorrenti nei vangeli in lingua originale.

GLORIA

Variante introdotta all’inizio dell’Inno:

Gloria a Dio nell’alto dei cieli

e pace in terra agli uomini amati dal Signore (…)

PADRE NOSTRO

Modifica inserita nella conclusione della preghiera col testo approvato a suo tempoper la Bibbia Cei 2008:

(…) Rimetti a noi i nostri debiti

come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori.

E non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.

RITI DI COMUNIONE

Si avvertano i fedeli dello spostamento della formula dell’invito del sacerdote alla comunione, ora più fedele alla traduzione (cf. Ap. 19,9):

Ecco l’Agnello di Dio

Ecco Colui che toglie i peccati del mondo.

Beati gli invitati alla cena dell’Agnello.