Gli auguri di don Giuseppe Bergamaschi per un buon Natale di “Santità”

20 Dicembre 2022

Farsi gli auguri di Natale? Che significa oggi? Ho la sensazione che molti li facciano per abitudine o stancamente, considerata la situazione generale e singolare della maggior parte delle persone, le quali sembrano spoetizzate rispetto ai desideri di pace e bene che di solito si esprimono in queste occasioni. E invece proprio in quest’anno di missione ho il desiderio di farvi gli auguri di un Santo Natale perché sono convinto non solo che ne abbiamo bisogno, ma che sia possibile vivere un Buon Natale. Come? Avete visto che strano presepio da un po’ di tempo abbiamo allestito in piazza e nelle vie centrali della città? Entrando da via Mantova vi accoglie dalle finestre dell’Oratorio Chiara Badano, una giovanissima che nella malattia mortale del suo tumore ha sempre avuto il sorriso e l’amore, sicura di andare ad abbracciare il suo Amato, Gesù! E poi Piergiorgio Frassati, un giovane universitario di Torino, amante della montagna e della compagnia degli amici e dei poveri, che ha offerto la sua breve esistenza per amore di Dio e degli altri, nonostante i genitori contrari.

E ancora Elisabetta della Trinità, ebrea, convertita a Cristo, che poteva per questo sfuggire alla violenza nazista tedesca e non l’ha fatto, subendo la stessa fine dei suoi connazionali ebrei per solidarietà con loro e per amore loro. Arrivando in piazza trovate alle colonne del comune Paolo VI, Teresina di Gesù Bambino, Padre Pio da Pietrelcina, Giovanni Paolo II e girando verso la chiesa incontrate al balcone di centro piazza Francesco e Chiara d’Assisi e davanti alla chiesa i coniugi Beltrami Quattrocchi, Massimiliano Kolbe, Gianna Beretta Molla, Madre Teresa, Charles de Foucoult, padre Piamarta, e davanti alla Casa del Giovane un ragazzo quindicenne, Carlo Acutis, diventato in breve tempo un gigante dell’Amore di Dio e degli altri, contemplato nell’Eucarestia e nei poveri, anche attraverso internet.

Se poi entrerete nel cortile dell’Oratorio troverete don Giovanni Bosco e i suoi ragazzi: Ferdinando Calò, Michele Magone, Domenico Savio e Francesco Besucco. Insomma, è un presepio di Santità! Cercate in internet le loro storie: vi stupirete. E’ per questo che credo veri gli auguri di Natale, perché proprio l’arrivo di Gesù sulla terra rende possibile vivere da Santi e quindi c’è futuro e speranza per il mondo! Questi testimoni lo dimostrano e non è impossibile. Nella loro vita quotidiana, pur tra mille difficoltà, hanno amato Dio e gli altri nelle loro multiformi espressioni. Se è possibile ancora oggi sperare, lo dobbiamo alla testimonianza di santità che riempie l’umanità. Non fa rumore, ma c’è ed è la più forte garanzia che Gesù non solo è venuto, ma viene, è ancora in mezzo a noi, l’Emmanuele, e fa grandi cose. Allora Buon Natale di Santità.

Don Giuseppe Bergamaschi – parroco di Castel Goffredo