“D come dialetto, D come Dante”: a Casaloldo una serata musical-letteraria

15 Settembre 2021

Nel settecentesimo della morte di Dante, Casaloldo intende celebrare non solo la lingua italiana di cui il Divin Poeta è considerato il Padre, ma anche la lingua vernacolare, il cosiddetto “volgare” che costituisce ancora una forma peculiare del nostro bagaglio culturale e una caratteristica tipica di ogni singolo campanile italiano.

Venerdì 17 settembre, alle ore 20, sotto la Torre dei Conti di Casaloldo, sulla quale spicca la lapide Dantesca posta esattamente cento anni fa in ricordo della terzina “infernale” che cita i Casalodi, verrà presentata una serata musicale e letteraria in puro e semplice stile dialettale, dal titolo “D come dialetto, D come Dante”. Le canzoni tipiche del nostro dialetto e del dialetto delle altre regioni italiane saranno eseguite da due bravissimi cantastorie: Nicola Armanini e Sergio Frizzi. Due saranno i narratori che dialogheranno rigorosamente in dialetto: Gian Agazzi e Luciano Vignoni. La serata avrà il sostegno delle associazioni I Casalodi e Combattenti e reduci, e riceverà il patrocinio del Comune di Casaloldo e dell’Ecomuseo Tra il Chiese, il Tartaro e l’Osone.

La parte letteraria sarà affidata al presidente Sergio Aldrighi e al vicepresidente Claudio Quarenghi del cenacolo culturale mantovano Al fogoler, di recente ideatore di una grande operazione culturale dal titolo “20 Righe per il mio dialetto”. Si tratta di un progetto artistico che vuole mantenere vivo l’interesse per la tipica parlata locale, ossia i dialetti del territorio mantovano, e che punta ad incentivare la conoscenza di una lingua che continua a mantenere inalterato il proprio fascino, anche in una fase storica di forte contaminazione di varie forme di comunicazione.

L’impegno del cenacolo mantovano è quello di stimolare gli appassionati a documentarne la storia e le radici. “La nostra idea, – spiega il presidente del Fogolèr Aldrighi – è stata quella di censire a grandi linee e nella maniera più semplice e praticabile il variegato mosaico dei dialetti di tutta la provincia, attraverso una partecipazione libera e assolutamente non vincolata da concorsi o classifiche. Abbiamo raccolto in un libro e i tre CD; una spontanea testimonianza da parte dei cittadini mantovani di come si parla il dialetto nella città di Mantova, nei centri più vicini alla stessa, ma anche in quelli che si trovano alle periferie di confine, come Casaloldo, tutti in ugual misura e valenza“.

Andrea Rossi