“Epifania del Signore”: il commento al Vangelo a cura di don Luigi Trivini

5 Gennaio 2022

Anche l’Epifania è ricca di particolari aggiunti dalla tradizione: la stella che diventa cometa per essere particolare, i Magi che diventano re, perché vanno a riconoscere il re dei re; i doni portati dai Magi; i cammelli … Se vogliamo dire con una sola parola tutto il racconto che abbiamo davanti, dobbiamo dire che è il racconto di Natale fatto dall’Evangelista Matteo. E’ completamente diverso da quello di Luca che abbiamo letto nella notte di Natale. Questo per esigenze diverse sia per le circostanze nella quali i racconti sono stati fatti, sia per la diversità degli autori. La parola “Epifania” significa “manifestazione”. Di questo dunque si tratta: Cristo viene nel mondo per manifestarsi. E se volessimo analizzare i due racconti, troveremmo che tutti e due perseguono questo intento, se pur con elementi e cammini diversi.

Invece portiamo la nostra attenzione sul significato di questa festività e del mistero che celebra. E’ una festa importante. Tant’è vero che per buona parte dei cristiani d’Oriente è Natale, in sostituzione del nostro 25 dicembre. Allora se epifania è manifestazione, anche noi dobbiamo ripercorrere la strada dei Magi per riconoscere la stella che ci conduce a Cristo Alcune brillano di luce propria e dobbiamo solo lasciarci illuminare dal loro splendore; altre dobbiamo riconoscerle per poterle accendere perché siano luce per tutti coloro che le scorgono sul loro cammino.

La Parola di Dio è la prima stella che brilla su di noi e non smette mai di indicarci la strada. Si accende ogni volta che nel nostro stile di vita affondiamo nel buio della nostra realtà che ci appare luminosa, ma ben presto ci mostra il suo lato oscuro. E’ la stella che ha condotto il popolo eletto verso la salvezza, anche quando l’infedeltà cercava di spegnerla. La Parola che s’innalza in mezzo al fragore dell’uomo e si distingue per la sua sicurezza e chiarezza. La Parola che parla nel senso vero del termine soprattutto per rompere il silenzio imbarazzante del mondo. E’ la stella che abbiamo contemplato nel mistero dell’Incarnazione e si è fatta uno di noi: il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi.

Un’altra stella che brilla davanti ai nostri occhi è la fede. Viene dalla Parola ed è alimentata dalla Parola. Illumina il nostro cammino in ogni circostanza. A volte facciamo fatica a riconoscerla perché si confonde facilmente con tante altre luci abbaglianti capaci di ammaliare la nostra mente e il nostro cuore, ma sono inefficaci, quando non negative, per il nostro cammino.

Ci sono delle stelle che sono forti, chiare e splendenti, ma aspettano da noi la luce: la carità che deve esistere tra i figli amati dal Padre. La carità, dono che Dio non lascia mancare, ma ha bisogno della nostra risposta per splendere sulla terra. Basta che diamo uno sguardo e vediamo quanti santi hanno illuminato il mondo della loro epoca con la carità. Ci sono esempi luminosi e coraggiosi che hanno addirittura cambiato il corso della storia. Ma penso anche alle molte “stelle” anonime che all’interno delle proprie abitazioni o del posto di lavoro illuminano la vita dei loro cari e contribuiscono al bene di tutti con un lavoro generoso e pieno di amore. Non s’impongono all’attenzione dei passanti, ma contribuiscono concretamente a costruire il bene, l’armonia, la pace vera.

Noi abbiamo bisogno solo di una cosa: come i Magi scrutiamo il cielo che è dentro di noi e quello che è fuori di noi. Se siamo attenti, le vere stelle appariranno al nostro sguardo. Seguiamole! Ci portano sicuramente là dove la stella del mattino che mai si spegne, Cristo Signore, ci illuminerà e ci darà la sicurezza del nostro cammino.

Don Luigi Trivini