Il saluto a don G. Bergamaschi: “È giunta l’ora di consegnare il testimone…”

11 Giugno 2023

Carissimi Fratelli e Sorelle in Cristo, è con trepidazione e dolore, ma anche con speranza e fede in Gesù il Risorto che vi comunico questa decisione tramite la lettera del Vescovo.

Le mie condizioni di salute sono peggiorate in questo ultimo anno pastorale e non mi permettono più di servire come è necessario i molteplici bisogni delle parrocchie a me affidate e il servizio di coordinatore dell’Unità Pastorale. Mi rendo conto di non avere più le forze adeguate per rispondere a tutte le necessità che Castel Goffredo e Casalpoglio chiedono. Perciò non sarò certo io, con i miei limiti, a provocare un rallentamento della vita delle nostre comunità. La scelta é per il vostro bene, perché possiate essere serviti da chi, più giovane e in forze, vi farà crescere meglio.

A dire il vero, già tre anni fa, e precisamente il 22 agosto 2020, in piena pandemia, il Vescovo Marco mi aveva chiesto di lasciare Castel Goffredo. Sono seguiti poi solo lunghi mesi di silenzio fino a quando, inaspettatamente, il 10 maggio 2021 ha ritirato la richiesta, provvisoriamente, senza mai nessun’altra conferma. Adesso, dopo tre anni di precariato, con una malferma salute, è giunta l’ora di consegnare il testimone a qualcun altro. Ringrazio il Vescovo Marco che mi ha dato anche il permesso di poter continuare a svolgere il mio ministero presbiterale nella Diocesi di Parma, come sacerdote “Fidei Donum”. Anche se anziano e un po’ acciaccato, potrò così continuare a fare il prete come pastore di una piccola comunità, in qualità di presbitero fidei donum nella diocesi di Parma, con “l’odore delle pecore”, come dice il Papa, e così aiutare una Diocesi povera di clero. Mi sento di nuovo lanciato nella Missione come 41 anni fa. E’ l’amore per Cristo che mi spinge ancora a dare la vita. Quasi al termine della nostra Missione Parrocchiale del Padre Nostro, mi sento di fare il primo passo davanti alla mia comunità ed essere il primo testimone della Missione, in compagnia del mio caro amico p. Tullio Favali, che ha dato la vita per la missione nelle Filippine. Un prete è per la missione e non per la pensione. Perciò ringrazio i Vescovi di Mantova e Parma che mi hanno dato questa nuova possibilità missionaria.

Vi ringrazio di tutto quello che mi avete dato, delle vostre molteplici attenzioni, del vostro amore, del vostro servizio. Vi ho amati con tutto me stesso. Ho cercato di esservi vicino nei momenti belli e in quelli dolorosi. Ho lavorato per far crescere la comunità. Molte sarebbero le cose e i sentimenti che vorrei dirvi, ma non è il momento e li affido al Signore che sa come e dove farli fruttare. Vi chiedo perdono dei miei limiti, dei miei peccati e delle mie negligenze. Vi do appuntamento per un saluto sabato 24 giugno alle ore 18,30 al Cimitero di Castel Goffredo con la S. Messa, perché desidero vivere questo passaggio nella Comunione dei Santi e nella memoria di tutti i nostri cari defunti, e credo che nella fede in Cristo Risorto tale passaggio sarà fecondo di vita nuova, come il chicco di grano che se rimane solo muore, ma se invece muore porta molto frutto.

Due note: garantisco che tutte le attività pastorali estive programmate andranno avanti come stabilito. Vi chiedo di aiutarmi a vivere questo passaggio senza troppo stress per la mia salute.

Don Giuseppe Bergamaschi