La serata a Castel Goffredo dedicata al tema della violenza contro le donne

27 Novembre 2021

Giovedì 25 novembre, nonostante una fredda serata di pioggia, tantissime persone si sono radunate sotto il balcone del Comune di Castel Goffredo, allestito per l’occasione con un drappeggio rosso come il sangue delle tante donne vittime di violenza.  Lungo lo scalone d’ingresso un sentiero di orme con un fiocchetto rosso, ormai da anni riconosciuto come emblema di questa lotta, accompagnava le persone verso la Sala Consigliare, addobbata per l’occasione con 74 vasi ciclamini rossi generosamente donati dai fioristi locali.

La serata, a cui erano presenti l’assessore alla Sicurezza Giulia Merlo, l’assessore alla Cultura Valeria Negrisolo e la consigliera Enza Famà è stata aperta dall’assessore alle Politiche della Famiglia e delle Pari Opportunità Tiziana Rodella che ha salutato le donne presenti e soprattutto gli uomini in sala.

Da anni si sente parlare di lotta alla violenza contro la donna, soprattutto in questa giornata, ma è un problema sollevato soprattutto dalle donne; quasi che questa violenza non sia fatta dagli uomini, quasi che gli uomini non la riconoscano come tale, che la tollerino, che la mettano in secondo piano. Invece non deve e non può essere così.

Le tantissime mostre, manifestazioni, dibattiti, soprattutto in questa giornata, offrono tanti spunti di riflessione sia per la donna, che deve prendere consapevolezza del rischio che corre accanto ad un uomo violento, ma anche per l’uomo che non deve passivamente accettare quello che succede. Per fortuna ci sono anche molti uomini sensibili a questo problema sociale. E dire sociale non è un caso, anzi: non è un fatto privato quando un marito, un compagno picchia o addirittura uccide la propria donna.

Queste cose accadono, anche vicino a noi. Purtroppo anche a Castel Goffredo (così come in ogni paese) ci sono episodi di violenza, senza distinzione di età, estrazione sociale, etnia; una “battaglia” che si compie ogni giorno, grazie al lavoro delle forze dell’ordine (Carabinieri e Polizia locale), in sinergia con i Servizi Sociali del territorio.

Esiste anche uno sportello di Punto d’Ascolto, collegato a Telefono Rosa, al quale possono rivolgersi le donne vittime di violenza. Anche solo per parlare o per essere ascoltate, appunto.

Durante la serata sono intervenuti il Comandante della Stazione dei Carabinieri Nicolò di Marzo e il carabiniere Lucia Senes, rilevando quanto sia importante in caso di chiamata la fermezza nei confronti dell’uomo, ma anche la disponibilità nei confronti della donna che ha bisogno di sentirsi protetta, fiduciosa e compresa.

Il Comandante della Polizia Locale Daniele Pisciotta e la vigilessa Emanuela Calistani hanno evidenziato che insieme al ruolo istituzionale spesso si accompagna una vicinanza “materna” nei confronti dei figli delle vittime, così come un aiuto concreto come, per esempio, procurare del cibo alla donna che viene allontanata da casa.

Tutti hanno ringraziato il prezioso lavoro delle Assistenti Sociali degli Uffici di Castel Goffredo perché senza una sinergia fra tutte le forze presenti sul territorio, non ci potrebbe essere alcun risultato positivo.

Molto gradito è stato l’intervento di don Michele, il quale ha espresso il punto di vista della Chiesa che deve essere sempre attenta ai bisogni dell’altro; ha citato il tweet di Papa FrancescoLe varie forme di maltrattamento che subiscono molte donne sono una vigliaccheria e un degraddo per gli uomini e per tutta l’umanità. Non possiamo guardare dall’altra parte“.

Proprio questa la tematica trattata nel film proiettato in sala “Ti Amo da MorirNe“: non si può assistere silenti quando le vittime sono in vita e piangerle disperatamente quando non c’è più nulla da fare. Quando restiamo in silenzio siamo tutti complici, sembra dire la protagonista, quando, rivolgendosi al pubblico, si chiede chi siano e dove sono stati fino a quel momento. Al termine della serata, i vasi di ciclamini sono stati donati a tutte le donne presenti.

Anna Maifrini