“Sia santificato il tuo nome”: il mese di novembre della Missione castellana

26 Ottobre 2022

Che oggi sentir parlare di santità sia un po’ fuori luogo, considerato che l’uomo contemporaneo non alza gli occhi al di là del suo naso ma crede solo a ciò che esperimenta sulla terra, ormai disilluso di tutto, visto che anche andando nello spazio tutto gli sembra alla portata di mano e misurabile sulle sue sole capacità, è una considerazione evidente e direi anche semplicistica ai più. In realtà quando le persone invece sono messe di fronte a uomini e donne in carne ed ossa come tutti gli altri, ma che nel loro limite umano hanno testimoniato un Amore straordinario in mezzo a mille difficoltà, in varie forme, in variegate circostanze temporali differenti, e per questo Amore hanno anche compiuto atti eroici, allora anche oggi nasce lo stupore, la meraviglia oserei dire la contemplazione della Santità pure da parte dell’uomo moderno.

Ma sì, diciamolo che abbiamo ancora bisogno dei Santi! Ci piacciono e a volte li invidiamo, anzi, vorremmo essere come loro! Ma la frase del Padre nostro che andiamo a meditare in questo mese dice altro. Prendo in prestito le parole da S. Agostino, il grande dottore della Chiesa, dal suo testo “Lettera a Proba”. Al n. 11 leggiamo:” Quando dunque diciamo: ’Sia santificato il tuo nome’, stimoliamo noi stessi a desiderare che il suo nome, che è sempre santo, sia ritenuto santo anche presso gli uomini, cioè non sia disprezzato. Cosa questa che giova non a Dio, ma agli uomini”. Come mi risuonano alle orecchie le tante bestemmie al nome di Dio! Il nome? Sapete che nella Bibbia il nome sta per la persona! Perché offendere, disprezzare Dio Padre, la sua persona, dopo tutto quello che ha fatto e fa per noi? Se davvero alcuni pensano che Dio non esiste o che non è per loro un Padre, per quale motivo lo nominano invano? Certo è che il modo migliore di testimoniare il nostro amore a Dio Padre non sono le parole, ma una vita davvero imbevuta di Lui, come i Santi.

Ecco, carissimi, quale sarà il motivo conduttore di questo mese che ci porta al S. Natale: la santità, declinata in molti modi. Innanzi tutto con una mostra dedicata al venerato don Aldo Moratti nel 70° della sua morte avvenuta nel 1951. Infatti l’anno passato a causa del covid non era stato possibile ricordarlo. Lo faremo quest’anno con le “reliquie”, cioè le cose che gli appartenevano e che sono custodite dai castellani, esposte al nostro Museo Mast dal 1 novembre, Solennità di tutti i Santi, fino al 4 dicembre. Proseguiremo con il lancio della frase con i Fratelli e le Sorelle di San Francesco il prossimo 6 novembre, cui seguirà l’approfondimento, sempre con loro, la sera dell’8 novembre con il contraddittorio in chiesa per gli adulti, mentre per i giovani sarà in Oratorio l’11 e 12 novembre.

Anche i ragazzi del catechismo con i loro genitori saranno chiamati sabato 12 novembre a scoprire la bellezza di questa frase del Padre nostro. Particolare attenzione metteremo quest’anno a vivere la Giornata Mondiale del Povero il 13 novembre e anche la Solennità dell’Immacolata l’8 dicembre con uno spettacolo sacro di Angelo Franchini (MI), “Maria e Giuseppe 2.0”, che ci introduce al Natale. Il concorso presepi e il ritmo dell’Anno Liturgico vecchio che termina lasciando il posto al nuovo, scandiranno i passaggi di questa seconda tappa della nostra Missione Parrocchiale, che vi invito a seguire momento per momento attraverso i nostri numerosi mezzi di comunicazione che stanno divulgando passo dopo passo tutti gli eventi. A chi lavora dietro le quinte perché possiamo sempre essere informati puntualmente va il mio grazie a nome della comunità. Tutto ciò servirà anche a implementare i Gruppi di Ascolto che raccomando alla vostra attenzione perché la missione del Padre nostro venga interiorizzata. Buona continuazione.

Don Giuseppe Bergamaschi (parroco di Castel Goffredo) – Ph: Tutti i Santi (Beato Angelico)